Andrea, congratulazioni! Quali sensazioni hai provato dopo la finale?
Ero contento, è stata una cosa unica e mi sentivo fiero di me e del mio compagno…
Come hai festeggiato?
Non ho fatto niente di particolare perché Davide era ancora in gara nel singolare ed avrebbe giocato il giorno dopo. Siamo però andati in un ristorante molto bello ed abbiamo parlato del torneo mangiando benissimo!
A chi dedicheresti questo importante risultato?
Al mio Maestro Rocco e a mio papà che mi aiutano e mi sopportano da quando sono un bambino.
Per molti anni hai praticato hockey su ghiaccio. Ora prediligi il tennis. Quali motivazioni alla base di questa scelta?
E’ semplice: mi è sempre piaciuto di più giocare a tennis!
Il papà, grande appassionato di tennis e tecnico della Fit sarà orgoglioso di te…
Spero di si, più che del risultato dei progressi che sto facendo.
Quali sono i tuoi colpi migliori e quelli sui quali devi maggiormente lavorare?
Sicuramente il servizio e il diritto i migliori, il rovescio quello su cui devo lavorare di più.
Qual è la superficie preferita, sulla quale esprimi meglio il tuo gioco?
Le superfici dure perché il mio gioco si adatta maggiormente rispetto alla terra battuta.
Hai un modello sportivo nel mondo del tennis?
Mi piace molto il sudafricano Kevin Anderson e cerco di prendere spunto da lui.
Quanto tempo ti alleni alla settimana?
Di solito gioco 5 giorni la settimana ma può variare a seconda della stagione.
Frequenti il liceo linguistico. Come riesci a conciliare gli allenamenti con lo studio?
Fino ad ora abbastanza bene ma non è facile!
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
Migliorare il gioco per arrivare sempre più in alto…
Il torneo dei sogni che ti piacerebbe giocare e - perché no - vincere?
Uno dei tornei dello Slam con una preferenza per gli US Open!