Camilla, congratulazioni, hai appena ottenuto il passaggio alla seconda categoria! Non male per una ragazza che appena tre anni fa ha iniziato a frequentare la nostra scuola tennis… quali sensazioni hai provato?
Sono molto felice, sinceramente non me lo sarei mai aspettato di raggiungere questo livello in così poco tempo, ma ce l’ho messa davvero tutta.
Qual è il segreto della tua escalation?
Di segreti non penso ce ne siano, ma la serietà negli allenamenti, la tenacia e soprattutto l’aspetto fisico/mentale sono alla base del mio tennis.
A chi dedicheresti questo risultato?
Innanzitutto a me stessa, agli allenatori che mi hanno seguito in questi 3 anni, Gianni Venturini e Francesco Trebisacce e ai preparatori atletici, Steve, Andrea e Ale. Davvero tutte belle persone sia in campo che fuori; e non per ultimo ai miei genitori.
Hai iniziato a giocare a tennis dopo l’esperienza nella pallavolo. Quali le differenze e i punti in comune fra le due discipline?
Sono due sport completamente diversi. La pallavolo, essendo uno sport di squadra, mi ha insegnato a relazionarmi con le persone. Devo ringraziare gli allenatori, Antonella e Gabriele, che al momento della mia scelta di abbandonare la pallavolo per dedicarmi al tennis, hanno capito e, anche se con dispiacere, hanno accettato la mia decisione. Il tennis, essendo uno sport singolo, mi permette di mettere in pratica tutti gli aspetti del mio carattere.
Quali sono i tuoi colpi migliori e quelli sui quali devi maggiormente lavorare?
Posso definirmi una regolarista, ma credo che tutti i colpi siano sempre da migliorare. Mai porsi dei limiti e ogni sconfitta è un punto di ripartenza e non di caduta.
Qual è la superficie preferita, sulla quale esprimi meglio il tuo gioco?
Indubbiamente la terra rossa, ma penso che il punto di forza di un giocatore sia quello di adattarsi a tutte le superfici sfruttando le caratteristiche del campo nel migliore dei modi.
Hai un modello sportivo nel mondo del tennis?
No, nessuno in particolare, ma nel tennis come nel calcio preferisco il giocatore umile e combattente.
Quanto ti alleni alla settimana?
Mi alleno tre, quattro ore tutti i giorni, suddivise in lavoro in campo e in palestra, compatibilmente con gli impegni dei tornei.
Quale istituto superiore frequenti? Come riesci a conciliare gli allenamenti con lo studio?
Frequento l’istituto tecnico economico commerciale Rosa Luxemburg, indirizzo amministrazione finanza e marketing. Tempo per studiare non ne rimane molto, perciò cerco di organizzarmi al meglio ottimizzando le ore che mi rimangono nell’arco della giornata, cercando di stare il più attenta possibile in classe.
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
Non mi sono mai posta obiettivi, penso sempre al match successivo e ho capito che è solo con l’impegno che si raggiungono i risultati.
Il torneo dei sogni che ti piacerebbe giocare - e perché no - vincere?
Il prossimo. Ogni torneo vinto per me è un sogno.
Sappiamo che hai un’altra grande passione, oltre al tennis: la fede granata. Qualche rimpianto per questa stagione?
Essere del Toro significa non avere mai rimpianti, il Toro lo si ama per quello che rappresenta, nel bene e nel male. E’ uno stile di vita che fa parte di me: soffro, perdo, mi rialzo, combatto ma soprattutto non mi arrendo mai. “Il Toro ti sceglie non sei tu a sceglierlo”
A proposito di calcio, hai mantenuto la promessa di giocare a tennis con la divisa bianconera in caso di passaggio alla seconda categoria?
Sono stata costretta da Trebby ad accettare la scommessa quasi sicura di non dover indossare quella maglia. Ma Francesco ci ha visto lungo…. pertanto manterrò la promessa, e per la gioia di tanti infilerò quella casacca… anche se REALmente a malincuore…!
Un ringraziamento e un grande in bocca al lupo a Camilla che, oltre ad essere un gran talento sul campo da tennis, è anche una ragazza molto simpatica e determinata.