La Sisport Under 17 ha appena festeggiato la vittoria del girone provinciale e la qualificazione ai regionali, i massimi campionati piemontesi. Abbiamo incontrato Stefano Falbo, Coordinatore Tecnico del Settore Giovanile e Miguel Rodriguez, capitano dell’Under 17, cresciuto nel vivaio bianconero, 57 gol al suo attivo, di cui uno anche in prima squadra. L’anno scorso, dopo la partita col Barracuda, Miguel si era prefisso come obiettivo quello di «portare tutte le categorie della Sisport ai Regionali», per realizzare il progetto di un’intera società di cui fa parte fin dai Pulcini. Promessa realizzata!
Complimenti anzitutto! Quali sono secondo voi, i punti di forza di questo gruppo?
Stefano: Tranne il capitano, mille punti di forza… scherzo, ovviamente! Miguel ormai da dieci anni rappresenta una Squadra (la maiuscola non è casuale) che è un esempio per tutti i gruppi dei più piccoli.
Miguel: Vero, Mister! E pensare che questa squadra è stata la prima a segnare la crescita del settore giovanile, cercando di essere sempre presente, forte nelle difficoltà, unita, così come ci avete insegnato martellanti tutti i giorni!
Quali sono i principi alla base dell’idea di calcio per chi lavora nel settore giovanile della Sisport?
Stefano: i principi prioritari sono legati più al fattore umano che prettamente calcistico. La serenità in questo periodo particolare di crescita di un giovane deve essere il punto di partenza per la programmazione della stagione.
Quali caratteristiche deve avere un buon allenatore? Ci vuole preparazione tecnica ma anche una buona dose di psicologia: come si raggiunge questo difficile equilibrio?
Stefano: Non da soli! Si raggiunge con l’umiltà e il coraggio di confrontarsi su dubbi e valutazioni. Insieme è tutto più semplice. L’allenatore che scelgo a luglio è bravo sul campo, non crea dipendenza con i giocatori ma forma con autonomia, ascolta con umiltà, ha il coraggio di avere un atteggiamento propositivo (difficile anche questo!). I nostri allenatori sono motivo d’orgoglio. Nello specifico dell’Under 17, Fabrizio Tiengo è una garanzia da più stagioni.
Quali sono gli aspetti più importanti per lo sviluppo di un buon calciatore? Si dice che nel settore giovanile italiano si insista troppo sulla tattica e poco sulla tecnica…
Stefano: Ci sono molti aspetti importanti, anche nel contesto extracampo, dove notiamo che il maggior successo arriva in situazioni di poche aspettative e pressione e in cui sia presente la cultura dell’impegno, che porta a costanti miglioramenti. In campo, oltre alla parte atletica, alla sempre preziosa cura dei fondamentali, cerchiamo di alimentare la curiosità per meglio comprendere le infinite situazioni che vengono a crearsi.
La scuola calcio è formativa non solo da un punto di vista tecnico ma anche umano. Quali sono i valori che cercate di trasmettere ai ragazzi? Cosa pensi della grande responsabilità del vostro lavoro di educatori?
Stefano: Ai nostri educatori, che scegliamo perché puntuali, educati e responsabili, ricordiamo più volte che sono un esempio. La formazione migliore, secondo me, si ottiene in un ambiente dove tra tutti gli adulti ci sono rispetto dei ruoli e complicità.
In Italia lo sport agonistico e la scuola vivono talvolta un rapporto conflittuale. Qual è la tua opinione al riguardo, anche in base alla tua esperienza personale?
Stefano: Penso che pecchiamo tutti di cultura sportiva che è una cosa che non si compra! Noi addetti al campo dobbiamo trasmettere un’immagine che sia la migliore possibile per cambiare qualche opinione.
Cosa ti ha spinto a intraprendere questa carriera nel settore del calcio giovanile?
Stefano: Sicuramente la passione che fin da piccolo mio papà ha alimentato con sorriso e leggerezza, rimane un bel motore, insieme allo staff che mi circonda, ragazzi fantastici a cui voglio bene.
Dopo questo grande successo dell’Under 17, quali sono i prossimi obiettivi della Sisport?
Stefano: Io sono un sognatore: spero di svegliarmi tardi…
Grazie a Stefano e a Miguel, in bocca al lupo per tutto e... sempre forza Sisport!