Come è nata la tua passione per l’atletica?
Per spiegarvi l’origine della mia passione sfrenata per l’atletica leggera devo raccontarvi qualcosa sulla mia infanzia. Ero un bambino iperattivo, così i miei genitori mi hanno dato la possibilità di provare diverse discipline sportive in modo da incanalare positivamente questa grande energia. Ho iniziato con il nuoto: cuore di mamma diceva che ero un pesciolino nato… ma a me piaceva soprattutto tuffarmi a bomba! Poi c’è stato il basket, veramente bello; ma quando ho cambiato casa e sono entrato in Sisport, mi sono ricordato di una frase che spesso mi ripetevano i miei: “Matti stai fermo, Matti non correre…”. Lo dicevano perché avevano paura che mi facessi male, ma poi hanno pensato: “Sai che c’è… ti iscriviamo ad atletica, così corri quanto vuoi!”.
Perché proprio gli ostacoli?
Correndo mi sono appassionato a varie discipline, tra queste la corsa ad ostacoli perché molto tecnica: l'ho appresa lavorando con il mio coach (Samuel Agostino, ndr), con cui ho uno splendido rapporto, per me lui è un grande motivatore.
La passione per lo sport è di famiglia…
Entrambi i miei genitori sono stati buoni sportivi: mia mamma ha praticato nuoto, mio padre diverse discipline: calcio, ciclismo e atletica leggera.
Come riesci a conciliare l’impegno sportivo con quello scolastico?
Frequento l'istituto professionale di biotecnologia e mi alleno quattro o cinque giorni alla settimana: è molto impegnativo, devo organizzarmi al meglio per non trascurare nulla!
Cos’è per te la fatica?
La fatica per me è la massima espressione dell’impegno.
Dove pensi di poter migliorare ancora dal punto di vista tecnico?
Sono tanti gli aspetti in cui potrei migliorare, per esempio la partenza e la frequenza dei passi, in cui il povero Samuel sclera… ma io non meno di lui!
Cosa fai nel tempo libero che ti resta?
Nel tempo libero adoro frequentare gli amici e andare in gita insieme alla mia famiglia.
A quale campione ti piacerebbe assomigliare?
Il mio idolo è Usain Bolt. Fortunatamente sono riuscito addirittura a toccarlo: vederlo dal vivo insieme al mio mitico gruppo di amici e colleghi è stato fantastico!
Come affronti le delusioni sportive?
Nelle sconfitte non mi abbatto troppo perché penso subito a rifarmi nella gara successiva.
Se dovessi raccontarci quale gara ti ha dato più soddisfazione quale sceglieresti?
La partecipazione nella rappresentativa di Cles 2017, pur avendo un anno in meno degli altri atleti: un’esperienza fantastica e indimenticabile!
Hai qualche consiglio da offrire ai ragazzi che desiderano avvicinarsi a questa disciplina?
Lo sport per me è sempre bello ad ogni livello: l'importante è essere se stessi e divertirsi!
A chi vorresti dedicare la prossima vittoria?
Dedicherò le vittorie in primis a me stesso, poi agli allenatori e infine alla mia famiglia, che mi ha sempre sostenuto.
Hai un sogno nel cassetto?
Lo tengo per me!